"Prime riflessioni sulla legge 132 / 2025: la via italiana all'IA", il punto di vista di Massimiliano Masnada
- Redazione AIRIA
- 2 ott
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Breve intervista al Co-Founder AIRIA
Lo scorso 26 settembre è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge n. 132 del 23 settembre 2025, riguardante le disposizioni e la delega al Governo in materia di intelligenza artificiale (IA). La legge ha avuto una gestazione complessa e mira a recepire e completare il quadro legislativo definito dall'AI Act.
Ne parliamo con il co-founder di AIRIA Massimiliano Masnada, autore di un articolo pubblicato oggi sul Quotidiano Giuridico dal titolo "Prime riflessioni sulla legge 132 / 2025: la via italiana all'IA". Redazione AIRIA: "Quali sono dunque, Massimiliano, le tue prime riflessioni su questa legge? E cosa pensi degli investimenti stanziati in merito per lo sviluppo delle imprese italiane?" MM: "Sebbene contenga alcune disposizioni interessanti, questa legge è principalmente un elenco di affermazioni di principio. Promuove l'uso dell'IA per migliorare la vita delle persone con disabilità e le condizioni lavorative. Per sostenere lo sviluppo delle imprese italiane, sono stati stanziati 1 miliardo di euro per investimenti in IA, cybersicurezza e calcolo quantistico. Tuttavia, questa cifra è considerata inadeguata rispetto agli investimenti di altri paesi, come la Francia e la Germania".
Redazione AIRIA: "Nell'articolo hai espresso una critica sulle disposizioni della legge relative alla ricerca medico-scientifica". MM: "Ci sono aspetti che mi lasciano varie perplessità. La legge stabilisce che l'uso dei dati dei pazienti per l'addestramento degli algoritmi di IA sia di "rilevante interesse pubblico", ma introduce un regime autorizzatorio che appare superfluo e potenzialmente illegittimo. Questo regime, che richiede una comunicazione al Garante per la protezione dei dati personali, rischia di rallentare lo sviluppo scientifico e di ridurre la competitività del sistema di ricerca italiano. La norma appare anche incoerente con le recenti modifiche del Codice Privacy".
L'articolo originale è disponibile su Quotidiano Giuridico a questo link.